La vita della Chiesa e di una comunità parrocchiale si alimenta ed esprime attorno ai SACRAMENTI (attività liturgiche e di preghiera), alla PAROLA DI DIO (attività di catechesi) e alla CARITA' (attività caritative).
Le attività riguardanti i Sacramenti e la Parola di Dio sono in gran parte già avviate. Questa settimana l'attenzione si è concentrata sulle attività che esprimono la Carità della Parrocchia.
Mercoledì 19 ottobre, c'è stato un incontro per organizzare e avviare i "MINISTERI DELLA CONSOLAZIONE", cioè quelle attività di carità spirituale verso chi è solo, malato, nel dolore. Si tratta di attività svolte prevalentemente fuori degli ambienti della parrocchia, nelle famiglie: visitare i malati e persone anziane, portare la comunione a chi non viene in chiesa, organizzare momenti di preghiera, vicinanza ai malati, benedizione dei defunti in casa o con il funerale in chiesa... e altro che potrà venire. Sono ministeri che possono essere svolti da laici formati e, per certe espressioni sacramentali, dal sacerdote. E' un promettente e necessario avvio.
Ci sono altre persone della parrocchia che vogliano impegnarsi in questi semplici ministeri della consolazione?
Giovedì 20 ottobre, ho incontrato le persone della "CARITAS PARROCCHIALE". Per amore di Gesù, attuano una carità corporale (dar da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, aiutare concretamente) preziosa per la vita di tante persone in difficoltà. C'è una lunga esperienza di questa attività in Parrocchia, c'è già un gruppo e si cercano altre persone. Il primo giovedì del mese, c'è per loro un momento formativo che comprende la Messa delle 9.00 e una riflessione subito dopo.
Sempre nell'ambito della carità corporale della Parrocchia, c'è l'attività dell'EMPORIO, una forma strutturata di aiuto a persone in situazione di povertà.
Si spera di poter presto offrire anche una forma di aiuto e sostegno umano di COUNSELING (ascolto, consiglio...) con persone esperte nell'ambito psicologico, pedagogico.
Ringraziamo il Signore per quanti, riconoscenti per avere incontrato il Signore, divengono strumenti di carità per far sperimentare la sua Divina Provvidenza ai fratelli.
Invito quanti sentono l'urgenza e il desiderio di fare qualcosa per il Signore e per gli altri di presentarsi personamente per un discernimento e scelta delle possibilità concrete.
Avanti! "La carità apre gli occhi della fede", diceva Don Orione, gli occhi di chi la fa e di chi la vede fare.
Preghiamo tutti. Queste cose nascono dal Signore e da chi ama il Signore e, inevitabilmente, i fratelli.