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Parrocchia Mater Dei.
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Autore: OMAR GIORGIO DAL POS

Il Servo di Dio, Don Umberto Terenzi (1900 – 1974), fondatore dell’Opera della Madonna del Divino Amore, è stato del Beato Don Orione un figlio spirituale affezionato e convinto. Per dimostrarlo basta riportare fedelmente dai suoi diari (d) e dalle sue meditazioni (m) alcune citazioni nelle quali emerge in modo evidente lo spirito profetico del Beato. Esse non saranno riportate in ordine cronologico, ma piuttosto in quello narrativo.
Ne parla Don Omar Giorgio Dal Pos, laureato in lingue e letterature straniere a Pisa, buon conoscitore e studioso di Don Umberto Terenzi.


DON UMBERTO TERENZI E IL SUO “PROFETA”, IL BEATO DON ORIONE

Don Umberto incontrò Don Orione per la prima volta a 29 anni e così ne parla nel suo diario.
Mi ha ascoltato, mi ha benedetto e mi ha detto: “Si lasci condurre secondo la regola di S. Francesco: nulla domandare, nulla rifiutare”. Dà l’idea d’un gran santo: che la sua benedizione mi aiuti. (d. 13.10.1929).

Questo incontro è stato determinante per Don Umberto, perché in seguito avrà da lui quella luce e quei consigli utili per prendere le decisioni anche molto importanti secondo il progetto di Dio.
Don Orione, al principio dell'Opera della Madonna, mi disse tutto quello che sarebbe avvenuto, ma non mi disse il tempo. (m. 30.10.65)
Un orizzonte vasto di opere ancora più grandiose, anch'esse dette da Don Orione, ma non tutte quella sera. Alcune cose già dette prima, altre dette dopo nei miei lunghi colloqui con lui fino al 1940, fino alla sera della sua morte, 12 marzo. Quanta confidenza con Don Orione! E quanta riconoscenza a Dio. Egli, più che un Padre spirituale, fu per me un profeta che mi prese per mano e mi accompagnò facendomi vedere l’orizzonte da lontano nel cammino del Divino Amore. (m. 05.08.1969)

Il Beato gli annuncia la sua missione a Castel di Leva.
Era quello il tempo in cui ricevevo molte pressioni da parte di non pochi amici autorevoli, di autorità per la-sciare la vita parrocchiale e dedicarmi alla vita della segreteria di Stato, della diplomazia, ecc., non ne ho avuto mai il minimo desiderio. Per cessare definitivamente questo tentennamento dei Superiori verso la mia povera persona, domandai una sera a Don Orione: vado contro la volontà di Dio rifiutando sempre ai Superiori quello che mi vorrebbero far fare! No, no, lasciate che vadano altri, il vostro destino è al Divino Amore, dove sarete Rettore, sarete Parroco e farete tan-te opere! E sulla vostra tomba ne nasceranno molte di più di quelle che farete voi, anzi il vero sviluppo delle opere della Madonna del Divino Amore, sarà sulla vostra tomba! (m. 30.10.1970)

Circa il famoso incidente automobilistico!
Dopo aver detto la messa al Divino Amore sono partito per Roma. A circa 500 metri dal Santuario si è rovesciata completamente la macchina: vero miracolo (perché ebbi tempo di dire, cadendo: Madonna Immacolata del Divino Amore aiutaci!) della Madonna del Divino Amore che io ho ringraziato subito in ginocchio sulla strada appena sbucato dai rottami, rivolto al Santuario, per avere scampato tutti e 6 noi viaggiatori non solo dalla morte ma anche dalla minima scalfittura, mentre la macchina andava in frantumi completamente. Tu, Mamma mia, mi ci vuoi ancora al Santuario? L’incidente è una conferma che io seguiti a lavorare per te, o no? La mia mano questa sera trema: ma il mio cuore ti ama sempre, anzi questa sera di più, perdutamente abbandonato tra le tue braccia. Don Pirro (Scavizzi) e don Orione mi hanno detto che debbo seguitare. (d. 14.04.1931)

Don Umberto è in difficoltà...
Quei primissimi anni ero solo andavo spesso dai miei superiori a chiedere dappertutto, ma nessuno mi voleva aiutare. E poi più o meno esplicitamente, più o meno direttamente, o in faccia o dietro le spalle, tutti dicevano: “Quello è impazzito, ma che va a cercare? Ma lasci perdere tutto e ritorni a Roma”. Lo stesso Don Pirro, e sapete con quale santità di sentimenti mi seguiva, a un certo punto scrollando la testa mi disse: “Ma lo vedi, ti sei messo in testa una cosa impossibile, ma lascia fare”. Solo Don Orione mi disse: “Guai a lei se lascia!” (m. 31.01.1968)

Il Beato annuncia le caratteristiche del nuovo santuario.
Ho visto don Orione… quant’è santo e caro! Continua, mi ha detto, non lasciare la Madonna, sarà la città di Maria il Divino Amore. Segui le norme del cardinale e aspetta che tutto si verificherà. Già dall’altra volta ti ho sconsigliato assolutamente di proporre di affidare ai religiosi il Santuario: il Santuario deve essere Diocesano ed opera del clero romano: un’opera ci starà bene vicina, perché è necessario che il Santuario mantenga un’opera di bene; ma tutto deve dipendere dal Santuario. Non t’impaurire delle lotte, perché ne dovrai avere, essendo un’opera di Dio. Che sante parole! Ave Maria e coraggio! (d. 28.06.1932)

Don Umberto deve avere le sue suore.
Tra le altre cose mi ha detto di non pensare affatto ad un altro istituto, perché non corrisponderebbe mai allo scopo. Cominci da sé, non abbia timore, prenda su una maestra buona, delle sue penitenti, le dia l’incarico di far scuola, per ora cominci così, vesta bene, starei per dire quasi elegante, civilmente, e poi le cose verranno da sé. Stia tranquillo che le cose del Divino Amore hanno un avvenire straordinario. E pensi che le suore speciali della Madonna le deve fare e subito, perché lei con tutta la sua attività, ed anche con tutte le grazie di Dio – a considerare le cose dal tetto in giù – non potrà mai ottenere quello che ottengono le suore. Una volta fatte le figlie della Madonna del Divino Amore, lei stia tranquillo che la cosa non muore più. Anche se facesse una congregazione di preti non otterrebbe mai tanto; perché le suore sono come le formiche, vanno dappertutto e portano sempre a casa. (d. 22.09.1932)

Ed anche i suoi preti.
Voi vedrete il Card. Vicario, ditegli a nome mio che si faccia coraggio, si consoli, perché anche intorno al Divino Amore avrete i vostri chierici, i vostri preti, che saranno come lance spezzate ad nutum episcopi (=al cenno del vescovo) (d. 17.11.1932)

Don Orione ripete che il santuario diventerà una cittadella...
Ho obbiettato: Ma quando? Perché la Madonna tarda tanto? – Ha risposto: presto, molto presto, vedrete quel che sta per succedere al Divino Amore! (questo pensiero me l’ha ripetuto più volte nel colloquio, con molta insistenza). Avrete dei lasciti, farete tutto. Comprate più terreno che potrete, perché vedrete che succederà presto. Voi farete la città della Madonna del Divino Amore. Tra circa quindici anni, sì, ve lo dico, siatene certi, al Divino Amore ci sarà una città come Pompei, e verrà tanta, tanta gente alla Madonna. (d. 15.02.1933)
Don Orione era tornato dall’America, l’avevo incontrato a Napoli, l’avevo accompagnato con la macchina del Santuario a Pompei a celebrare la S. Messa, poi ritornavamo insieme nel pomeriggio, in treno, a Roma; quando fu verso Campoleone (stavamo insieme seduti nello scompartimento) si alza e dice: “Ma... siamo vicini alla Madonna del Divino Amore. La voglio vedere!”, e si mise al finestrino. Da Campoleone al Divino Amore ci solo parecchi Km., un po’ di tempo per parlare. Ed egli mi disse testualmente: Vedete! se io non fossi stato matematicamente sicuro di quello che vi dicevo, credete voi che mi sarei preso la responsabilità di lanciarvi in un’opera del genere? State tranquillo, il Santuario nuovo verrà, verranno le suore, anche voi avrete i vostri chierici, i vostri sacerdoti, state tranquillo, attendete, pregate, tutto verrà!. (m. 22.03.1953)

Predice la confondatrice dell’opera.
Don Orione il 5 agosto 1932 a Tortona, davanti alla statua della Immacolata - l’ho raccontato tante volte - mi disse per filo o per segno il nome vostro, il vostro spirito, il nome della Madre fondatrice, Madre Elena. Madre Elena non ci pensava nemmeno di farsi suora, e nemmeno io potevo pensare a lei. Don Orione lo sapeva che sarebbe stata la prima suora a corrispondere a questa opera di Dio e sarebbe stata la prima Madre generale, fondatrice. (m. 05.08.1962)

Ma alcune opere non ci saranno subito.
Mi ricordo che una volta presentai a Don Orione l’ope-ra delle prime Figlie della Madonna del Divino Amore. Non si ri-volse a me soltanto. Parlò della lotta, delle sofferenze... di tutto ciò che un santo come lui poteva dire. Poi si rivolse a loro, a voi e ai figli della Madonna: “A tutti quelli che seguiranno il Padre io dico che le opere della Madonna del Divino Amore si svilupperanno sulla tomba sua, quando lui sarà morto!” Uno comincia e i figli seguitano. (m. 18.10.61)

Dice: “Avrete tanti lasciti e tanti soldi”.
Don Orione diceva a riguardo di questo, ed è bene che que-sti pensieri siano proprio dei figli perché io un giorno muoio, allora ricordate questi fatti, che è lo spirito dell'opera: avrete tanti testamenti e tanti lasciti, e con quelli si faranno grandi le opere della Madonna. Poi un'altra volta mi disse: avrete tanti soldi per la Madonna, man mano quando sarà il momento, e non ce la farete più a contarli, e avrete fatto tutto e non saprete nemmeno cosa fare ancora, perché vi avanzeranno. (m. 12.08.1966)

Il Santuario diventerà molto importante
Don Orione la frase, e non iperbolica ma reale, che mi disse con tanta vivacità e tanta convinzione, prendendomi -per un braccio e stringendomi a sé, davanti all’altare di Pompei: state attento, tramonterà la gloria di Pompei, di Lourdes e di Fatima. E sorgerà per il mondo e per la salvezza del mondo la gloria del Divino Amore! Se lo diceva lui con tanta assicurazione, con tanta fede, era certamente perché vedeva che questo Divino Amore dovrà portare il trionfo di Dio, che il Cuore Immacolato di Maria deve trionfare. (m. 05.08.1958)

Don Orione fa una previsione sgradita.
Don Orione mi disse, quando ancora non eravamo al servizio del Santuario, che grandi difficoltà ci sarebbero state. Ci avrebbero anche cacciato via dal Santuario, per 2-3 anni! Questa profezia non si è avverata, almeno finora. Che ci caccino via adesso, in questo frangente in cui stiamo prendendo tan-ti impegni, mi pare impossibile! Tutto potrebbe avvenire, ma per ora non è avvenuto in 44 anni. E noi siamo rimasti fedeli all’amore della Madonna! E dobbiamo rimanere fedeli così, individualmente e collettivamente fedeli all’amore della Madonna e allo spirito di amore. (m. 07.07.1973)

Terminiamo questi ricordi con le parole di Don Umberto.
Voglio terminare queste mie povere parole ricordando le anime dei grandi... santi che ci hanno guidato in questa strada. Si, in questo momento in modo particolare do uno sguardo all'anima benedetta di Don Orione, che da questa Chiesa, da questo santuario tracciò la via dell'opera del Divino Amore tanti anni fa, 23, 24, 25 anni fa, e la tracciò come leggendo nel libro della storia della Madonna, e disse: “Avanti, come lancia spezzata al cenno del vescovo, pronti a tutto per portare con l'amore della Madonna l'amore di Dio nel mondo intero”. Parole scultoree, ripetute e scritte da lui, figli cari. Il mio pensiero va a lui perché oggi si sta facendo addirittura la sua causa di beatificazione. Possiamo rivolgerci a lui non più come all'anima dell'antico, segreto, modesto consigliere, ma all'anima grande di un santo che sta per salire all'onore degli altari e dire a lui la nostra preghiera e la nostra promessa. Che guardi dal cielo, molto più di quanto non fece o non poté fare sulla terra, l'opera della Madonna, della quale egli ha tracciato il cammino. (m. 05.04.1953)

Domenica mattina arrivai alla celebrazione del centenario della nascita di Don Orione a Tortona per prendervi parte ufficialmente. Ripenso alla preghiera del Padre Nostro, il vero Padre nostro è Don Orione, ricordatevelo. Mi hanno invitato a lasciare un documento della nostra unione con Don Orione. Farò un articolo, come me lo hanno chiesto, ma più che l’articolo lascerò, sono invitato anche a questo, nel Santuario del cuore di Don Orione (il Santuario della Madonna della Guardia a Tortona) un ricordo dell’Opera: un confessionale. Ci costerà quasi un milione. Ma che importa? Da Don Orione abbiamo avuto l’esistenza. Se non c’era Don Orione non c’ero né io né voi! … E Don Orione ci benedirà! (m. 10.03.1972)

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