Roma, Centro Don Orione, 25-27 gennaio 2018.
Centro Don Orione – Monte Mario, 25-27 gennaio 2017.
"La famiglia e i giovani. Insieme per l'evangelizzazione" è tema del Convegno a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Parrocchie orionine italiane, una della Romania e due dell’Albania.
Per la nostra Parrocchia Mater Dei, hanno partecipato Marina Milan, Desiree Pasqui ed Emanuela Nieddu ed il parroco.
Particolarmente vivace la relazione di Don Andrea Lonardo, direttore dell'Ufficio Catechistico del Vicariato di Roma, al mattino del 26 e le testimonianze del percorso di vita di alcuni giovani orionini nel pomeriggio. Nei Gruppi di riflessione si sono scambiate esperienze e prospettive per coniugare insieme l’impegno per i giovani e per le famiglie nella prospettiva dell’evangelizzazione.
Riporto tre soli pensieri dall’intervento di Don Andrea Lonardo.
1. Adolescente è participio presente di adulescere e significa “colui che sta crescendo” e dunque colui che è concentrato su sé stesso ed è aiutato a crescere. Adulto è il participio passato dello stesso verbo e significa “colui che è cresciuto”, che smette di pensare a sé stesso e passa a “far crescere” altri. È molto importante ad un certo punto smettere di essere adolescenti-figli, e diventare adulti-padri. Fa bene agli adulti e fa bene agli adolescenti. Assumere il proprio essere e operare da adulti aiuta i figli a crescere.
2. Crescere ed educare significa imparare a coordinare sempre meglio “testa” (ragione, idee, valori, verità…) “cuore” (la passione, l’amore e tensione alla bellezza, alla grandezza…) e “mani” (il fare, l’agire, lo sperimentare quanto percepito con testa e cuore).
3. La Parrocchia è una fraternità; i gruppi parrocchiali si fondano e si reggono sulla fraternità.
La fraternità è data e ricevuta, come i fratelli naturali sono dati dai genitori; la fraternità non è selettiva ma aperta a chi ci è dato. Nella Chiesa troviamo chi ci è dato per la stessa fede.
La amicizia è scelta, è elettiva, selettiva; uno sceglie e mantiene gli amici che vuole.
La Parrocchia e i gruppi parrocchiali sono fondati sulla "fraternità" ricevuta e aperta e non sull' "amicizia" elettiva ed esclusiva. Solo se c'è vera fraternità "per fede" verso tutti... l'"amicizia" verso qualcuno non compromette l'unità e anzi la arricchisce. L'amicizia verso alcuni senza la fraternità verso tutti strozza e frantuma gruppi e parrocchie che diventano incapaci di accogliere e di entrare in relazione con altri che si aggiungono.