Un parroco parla ai genitori del Battesimo.
CHE GRAZIA IL BATTESIMO!
"Perché battezzate i bambini subito dopo la nascita?
Forse per non interrompere un 'usanza da sempre diffusa?
O per chissà quali altre paure?
O forse per un’occasione di festa per gioire con gli altri della presenza del figlio?
Dovreste poter rispondere: “l'abbiamo fatto per fede!".
Dice il Catechismo dei fanciulli: "Prima ancora che un bambino nasca, Dio Padre lo ama. Dio ci ama e pensa a noi da sempre. Vuole che nessuno viva solo. Chiama tutti nella sua famiglia, la Chiesa. Con il Battesimo entriamo a far parte della Chiesa diventiamo figli di Dio e fratelli di Gesù".
Certo i bambini al momento del battesimo non possono ancora comprendere il significato e le conseguenze di tale dono. Con questa scelta, fatta per loro, i genitori vogliono fare un dono grande: la vita di Dio, l’accoglienza nella Chiesa, famiglia di Dio, per crescere nella fede e nella vita buona.
Del dono del Battesimo, i piccoli di oggi si renderanno conto quando saranno grandi domani. Tutto ciò dovrà maturare nel cammino di educazione alla fede cristiana, che i piccoli, aiutati dal papà e dalla mamma in casa, saranno chiamati a fare per conoscere Gesù durante il catechismo in vista dei sacramenti della Prima Comunione e della Cresima.
Già ora i genitori sono, in modo diretto e responsabile, sono coinvolti in questo sacramento: i bambini non si battezzano perché credono, ma perché noi vogliamo che abbiano a crescere con lo Spirito Santo nell’anima.
All’inizio del rito del Battesimo, il Celebrante dice: Cari genitori, chiedendo il Battesimo per i vostri figli, voi vi impegnate a educarli nella fede, perché, nell'osservanza dei comandamenti, imparino ad amare Dio e il prossimo, come Cristo ci ha insegnato. Siete consapevoli di questa responsabilità?”.
E i genitori rispondono con un bel “Sì”.
Cari Genitori, sentitevi pienamente responsabili di questa affermazione e delle conseguenze che tale scelta comporta per il figlio e per tutta la famiglia. Spero che non consideriate un peso o un fastidio avere la presenza del Signore in casa. È un dono, un fattore di crescita e di unione.
Nel battesimo sono direttamente interessati non soltanto i genitori, bensì la Chiesa nel suo insieme, rappresentata durante il rito del Battesimo da padrino e madrina corresponsabili con i genitori dell'educazione cristiana del battezzato/a, e da tutti i presenti alla celebrazione. Per questo Gesù ci ha insegnato a chiamare Dio con il nome affettuoso e vero di Padre. Questa è appunto la preghiera che nel rito diciamo insieme, dando così voce ai piccoli che solo un giorno sapranno dire: "Padre nostro", di noi figli, famiglia-Chiesa.
Nel Battesimo, ascoltiamo la Parola di Dio, ci sono preghiere e simboli.
Siamo portati a comprendere cosa avviene mediante vari simboli che rendono attuale – oggi, per il battezzato/a – la storia sacra. Li richiamo brevemente.
L’acqua con la quale siamo battezzati/immersi in Gesù (“innestati”, dice San Paolo) purifica dalla condizione originale del peccato e dona lo Spirito Santo, fonte di vita e di fecondità. È questo il segno centrale del Battesimo, voluto esattamente così e con queste parole da Gesù per unirci a Lui, a Dio.
Il segno della croce è il distintivo del cristiano e della comunità, perché nella Croce si è manifestato l’amore di Dio: nel dare la vita per noi e nel dare la resurrezione, cioè la vita eterna, a chi vive e crede in Lui.
L’olio è segno della forza (prima unzione è per la lotta contro il male e il Maligno) e della bellezza di figlio di Dio (seconda unzione di consacrazione, "voi siete il profumo di Cristo") donate dallo Spirito Santo.
La veste bianca è il simbolo della vita nuova e risorta dataci da Gesù, “siamo rivestiti di Cristo”, indica la appartenenza e la dignità di figli di Dio.
La candela accesa al cero pasquale e donata al battezzato/a è segno della luce/vita di Dio che ci illumina e ci riscalda. La luce è accesa da Dio, ma noi dobbiamo metterci la cera, lo stoppino della fede.
Cari Genitori, avendo un bambino/a battezzato/a in casa, voi avete un tabernacolo della presenza di Dio e la vostra famiglia è una “piccola chiesa”. Infatti, la presenza di Dio in un bambino innocente è al massimo della purezza.
Però, fin da piccolo, siate pronti a risvegliare lo spirito di figlio di Dio che è in lui per il dono del Battesimo. Come il bimbo è vostro figlio ma ne risvegliate la coscienza mediante i segni di vicinanza, le paroline che dite, i gesti di affetto, così anche la coscienza di figlio di Dio ha bisogno di essere risvegliata ed e-ducata, fin da piccolissimo, mediante i segni di vicinanza di Dio (preghierine, gesti, parole) che voi stessi vivete e trasmettete.
Dio vi benedica!