ROMA RINNOVA IL GRAZIE ALLA MADONNINA DI MONTE MARIO
Il 4 giugno 1944, durante la seconda guerra mondiale, era una domenica e nella serata ci fu il cambio degli eserciti nella città di Roma: i tedeschi lasciarono e gli Alleati entrarono. Detto così piò sembrare un evento normale.
In verità, si temeva che, tra le vie i palazzi e i monumenti della Città "eterna", avvenisse un disastroso scontro tra gli eserciti belligeranti. La liberazione, in quel modo del tutto pacifico, fu del tutto imprevedibile e molti, a partire da Pio XII, vi riconobbero una grazia della Madonna che era stata invocata con il Voto popolare di oltre un milione di firme raccolte da amici e allievi orionini per percorsero tutta la Città.
La "Madonnina" dorata, alta 9 metri, è sul colle di Monte Mario proprio a ringraziamento della liberazione di Roma, avvenuta senza ostilità e violenze.
Ogni anno, al primo sabato di giugno si rinnova l'atto di fede e di ringraziamento alla Madonna. La statua è opera dello scultore ebreo, Arrigo Minerbi, anche lui un salvato dalla Madonna e nascosto in case orionine.
La celebrazione è iniziata nel Centro Don Orione con la recita del Rosario, camminando nel viale che conduce al piazzale, incastonato nel verde, ove sorge la statua dorata visibile da molta parte di Roma. Qui, ha presieduto la Messa il vescovo Vittorio Viola, segretario della Congregazione per il culto e i sacramenti.
Dopo la benedizione finale c'è stato l'atto commemorativo con il ricordo degli eventi, con la testimonianza di Bruno Biggero: "Io c'era in quel 4 giugno 1944"; infine, dopo gli inni pontifici e italiano, è stata offerta, in alto, ai piedi della statua, una corona di fiori disposti a formare una grande coccarda bianco rosso verde.
Qualcosa di mangereccio, la frescura della sera e la voglia di stare insieme hanno prolungato felicemente la serata.
