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Parrocchia Mater Dei.
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Le Cellule sono piccoli gruppi di laici che si incontrano settimanalmente in una casa, per pregare, condividere, meditare la Parola di Dio, formarsi e sostenersi nella evangelizzazione del proprio ambiente di vita.
Le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione hanno preso avvio anche nella Parrocchia Mater Dei nel 2022.


CELLULE PARROCCHIALI DI EVANGELIZZAZIONE

 

CHE COSA SONO?

Nel 1987 don Pier Giorgio Perini, detto don Pigi, il parroco di Sant’Eustorgio a Milano, è andato a visitare la parrocchia di padre Michael Eivers, in Florida, nella quale si viveva il metodo di evangelizzazione delle "cellule in casa". Ne è tornato entusiasta e radicalmente convertito. A seguito di questa visita, ha chiamato una quarantina di fedeli per condividere l’impegno di fare della sua parrocchia una comunità animata da una fede ardente e dedicata all’evangelizzazione. L’esperienza si è diffusa rapidamente, come per contagio, prima nella parrocchia di Sant’Eustorgio a Milano, poi progressivamente in numerose altre parrocchie, in Italia e all’estero. Don Pigi ha organizzato oltre venti seminari di formazione che hanno avuto effetti in tutto il mondo. Il Pontificio Consiglio per i laici si è accorto che tale metodo rendeva fertili le parrocchie in tutti e cinque i continenti per cui ha proposto a don Pigi di creare un collegamento internazionale perché la Chiesa continuasse a vivere questa grazia.

La presenza delle cellule sui cinque continenti è avvenuta in solo venti anni. Ciò può essere attribuito, soprattutto, al bisogno di avere un metodo per tradurre nei fatti quel desiderio di evangelizzazione che Giovanni Paolo II ha ridato alla Chiesa. Partendo dall’«Evangelii nuntiandi» di Paolo VI, la Chiesa è stata percorsa da tutta una corrente di evangelizzazione. Così le cellule diventano una possibilità di trasformare la pastorale ordinaria in una pastorale missionaria. Ciò che attira nel metodo delle cellule è la possibilità di continuare la pastorale ordinaria facendone anche una pastorale missionaria.

 

L'ADORAZIONE EUCARISTICA

Secondo il metodo delle cellule l’adorazione è alla base della evangelizzazione semplicemente perché Gesù è stato il primo adoratore e il suo Spirito è l’agente principale della evangelizzazione.
È estremamente importante che le parrocchie che desiderano diventare missionarie organizzino l’adorazione (parecchie di queste hanno l’adorazione perpetua).
Dare avvio all’adorazione è la prima iniziativa per una parrocchia che voglia intraprendere l’applicazione del metodo delle cellule. Dove se ne è fatto a meno il sistema delle cellule non è durato a lungo.
Il primo effetto di una tale iniziativa, a detta di chi la pratica, è la crescita della carità fraterna nella parrocchia come anche la crescita dello spirito di comunione. Perché sorprendersi di ciò? Non è forse intorno a Gesù che gli apostoli, pur nella loro diversità, abbiano potuto trovare l’unità al servizio della missione? Certo non mancavano le ragioni di divisione, di contrasto, di gelosia…Occorreva Gesù stesso per essere un solo corpo, il Suo corpo. È l’adorazione del Suo corpo donato a noi che ci unisce e ci spinge a servire. Comprendiamo bene come una tale scelta possa incontrare resistenze in un contesto come quello odierno. Tuttavia non bisogna esitare a proporre in modo speciale proprio anche l’adorazione notturna. Il nostro tempo richiede atti forti per ridare nuovo slancio alla fede e alla speranza dei cattolici. Impegnare una comunità cristiana nell’adorazione notte e giorno è un chiaro messaggio per un parroco che voglia condurre la sua comunità su strade che richiedono fede ed audacia. Ci sono gesti che rappresentano vere rotture con lo spirito di paura e di paralisi, atti un po’ folli all’apparenza ma che in realtà sono dei segnali avvertiti da quei cristiani che vogliono veramente servire il Signore dal più profondo del loro cuore. Si trova così liberato in loro un potenziale di amore e di energia che desidera solo servire e che immerge in un’altra atmosfera, quella di discepoli che non guardano più indietro e che sono pronti alle grandi testimonianze che possono aprire i cuori dei nostri contemporanei. 

 

LO SVOLGIMENTO DELL'INCONTRO

L’incontro di cellula ha luogo una volta alla settimana, nella casa di uno dei membri della cellula. È centrato sull’evangelizzazione e dura all’incirca un’ora e mezza, secondo lo schema seguente:

IL RUOLO DEL PARROCO

Compito di formazione. È necessario che il pastore lavori in accordo stretto con i laici ai quali ha affidato delle grandi responsabilità. Questo gli richiederà di formarsi, di formarli e di sostenerli. La sua relazione con i leaders delle cellule sarà determinante per il progresso dell’insieme.

Compito d’integrazione. Il parroco deve avere una visione chiara della necessità di orientare tutta la sua pastorale verso l’evangelizzazione.
Per esempio, la pastorale del matrimonio, del battesimo e dei funerali costituiscono una buona occasione per incontrare persone lontane dalla vita ordinaria della Chiesa. Per questo il parroco chiederà ad alcuni membri delle cellule di far parte del cammino di preparazione al matrimonio e al battesimo.
Il parroco coglie così ogni occasione per mettere in contatto le persone lontane dalla Chiesa con queste piccole fraternità fatte per accoglierle.

 

CARATTERISTICHE DELLA CELLULA

E' flessibile. Poiché la cellula è un piccolo gruppo e può facilmente adattarsi a situazioni che cambiano o ad esigenze particolari di alcuni fratelli. Grazie al suo carattere informale, essa può essere flessibile per quello che riguarda il luogo, il giorno e l’ora degli incontri.

È mobile. Un piccolo gruppo come è quello della cellula, può riunirsi in una casa, in un ufficio, in un negozio o in qualunque altro posto, anche se il suo luogo ideale è un’abitazione.

È inclusiva. Una cellula può dar prova di una grande disponibilità nell’accogliere persone di ogni genere. Quando una persona è invitata in un piccolo gruppo che si dedica alla preghiera e alla condivisione di esperienze spirituali, si sente accolta da tutti.

È personale. I rapporti cristiani soffrono spesso di «impersonalità»; sono troppo rapidi, troppo professionali o superficiali. Invece nel piccolo gruppo di 8-10 membri della cellula si instaurano relazioni personali che permettono di sentirsi accolto, ascoltato, stimato, non giudicato e amato così come si è. La cellula è un luogo di santità.

Si moltiplica. La cellula raggiunge i propri obiettivi se, pur conservando le sue piccole dimensioni, si riproduce costantemente, secondo la vitalità di ciascun gruppo.

È un efficace strumento di evangelizzazione. Uno degli scopi della cellula è quello di trasformare un cristiano in un discepolo di Gesù che, in quanto tale, sente l’urgenza di testimoniare il Regno di Dio, cominciando dalla preghiera, ai membri del proprio oikos. La cellula è missionaria per natura.

I suoi leaders non hanno bisogno di una preparazione professionale. L’esperienza dimostra che i leaders dei piccoli gruppi possono essere preparati nell’ambito della parrocchia stessa, attraverso l’impegno nell’evangelizzazione, la vita della cellula e la partecipazione ai corsi di formazione.

Si adatta facilmente alla Chiesa istituzionale. Non interferisce nella vita quotidiana della parrocchia, ma anzi, vi è dentro e la anima.Permette di orientare le realtà già esistenti verso uno spirito di evangelizzazione.

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